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L’uomo - è stato scritto - nasce in un giardino. Tutte le leggende, fin dai miti più antichi, collocano il luogo d’origine dell’umanità in un recinto protetto, nel grembo materno che custodisce la vita.
Il giardino è un luogo sicuro, una dimensione benevola in cui tutto è benvenuto , le piante non giudicano, non minacciano, non discriminano.
Rispondono alla cura data.
In giardino il colore della pelle, lo stato sociale, culturale, la salute o la malattia, il fatto di essere cieco o vedente non hanno  alcuna importanza, ognuno può chiamare la piante per nome, può accarezzarle a prescindere da tutto ciò.
In questo mondo magico e profumato tutto diviene possibile, chi soffre per una perdita, per un trauma, una malattia  chi si sente stanco e demotivato, chi ha perso alcune abilità specifiche , tutti possono trovare un porto sicuro, una fonte preziosa di consigli, di supporto e di rinnovamento.
Prendersi cura delle piante consente agli individui di attribuirsi un ruolo, divenire importanti, avere uno scopo e dare un senso alle proprie azioni.
Vedere una piante, un giardino svilupparsi a poco a poco , dà il senso di continuità, di eredità da lasciare, è motivo di speranza per il domani.
Gli stessi colori della natura svolgono una funzione terapeutica:
Il verde, colore di base della terapia assistita dalle piante,  presenta un effetto equilibrante e calmante a livello psichico. E’ in grado di creare un’intima armonia nelle fasi di umore labile, che sono caratterizzate da nervosismo, impazienza, insoddisfazione e rafforza il senso del proprio valore. Simboleggia la speranza, la contentezza e la guarigione. Nella maggior parte delle culture, il verde appartiene all’esperienza primigenia che “ la vita continua sempre in qualche modo”. Nell’inconscio profondo, si è consolidata l’associazione del verde con la crescita, con l’evoluzione, con la fertilità, con la protezione della vita. Il mito della vegetazione è espressione della credenza nella morte e nella rinascita. Secondo antichi miti, le verdi divinità della vegetazione morivano in inverno ritornando agli inferi, da cui resuscitavano in primavera.
Come è noto, tutti gli altri colori, sono in grado di influenzare sia le funzioni fisiche che psichiche dell’uomo, sono in grado di influenzare la nostra emotività. Le piante ed i relativi fiori scelti,  possono pertanto costituire un segnale emotivo che crea un linguaggio non verbale.
Quest’ultimo a differenza di quello verbale contiene una valenza informativa automatica, non controllata  relativa al vissuto di quel momento di quel soggetto.
I colori delle piante, scelte liberamente dal cliente, possono  quindi esprimere pensieri, emozioni, intuizioni di colui che le ha utilizzate fornendo un prezioso strumento di conoscenza.