Come promesso nel mio ultimo articolo, vorrei proseguire con voi nell’esplorazione del mondo dei suoni e dell’uomo che, in parte, stanno alla base di Biomusica.
Quando Pitagora di Samo, nel VI secolo a.c., rifletteva in merito al suono ed alle sue proprietà riteneva che alla base della vita dell’intero cosmo dovesse esserci il ritmo in un rapporto di assonanza continua. Ogni oggetto del Cosmo, secondo le supposizioni del filosofo, emetteva un proprio suono o vibrazione producendo un’armonia.
Aveva ragione, oggi, in qualche modo, siamo in grado di ascoltare le vibrazioni provenienti dallo spazio e riusciamo a convertire in suoni le onde radio dei corpi celesti, siamo in grado di sentire la loro Voce. Tutti noi e tutto intorno a noi ha una Voce Unica, essa rappresenta l’essenza sonora del Sé profondo di ognuno e di ogni cosa.
L’insegna affissa all’ingresso della Università di Pitagora recitava
“ Coloro i quali non seguono il sentiero della musica non possono entrare”
In realtà ognuno di noi segue, anche inconsapevolmente, tale sentiero :
tutti abbiamo provato il battito ritmato del cuore di nostra madre immersi nel liquido amniotico, mentre attendevamo di presentarci al mondo, ed ognuno di noi, anche se a volte inconsapevolmente, sente il potere di tale ritmo, richiamo antico alle nostre origini.
Si suppone che la musica sia iscritta nella nostra parte biologica più antica ed accedendo ad aree del cervello inviolabili dal linguaggio pratichi in noi benefici impensabili che per alcuni possono sembrare magici.
Il battito, il ritmo e la frequenza sono parte integrante del nostro essere. Le nostre cellule, le oscillazioni della nostra colonna, le vibrazioni cerebrali , il nostro battito cardiaco creano la nostra realtà, ci influenzano e si influenzano vicendevolmente . È provato scientificamente che il nostro corpo emette segnali nell’ambiente e allo stesso modo risponde a segnali provenienti dall’ambiente.
La scienza l’ha dimostrato ed anche il biologo e musicista Emilio Toso, ha fatto propri tali studi , trasformando in musica le vibrazioni cellulari. Si afferma che in ognuno di noi alberga una comunità 50 mila miliardi di cellule ed ognuna di esse, grazie alla membrana cellulare, riceve ed emette vibrazioni ed energia in relazione alle percezioni ambientali che ci circondano. Anche i nostri pensieri sono vibrazioni: la nostra mente è come una radio che traduce e trasmette a tutte le cellule del nostro corpo messaggi positivi o negativi. Non solo l’uomo, ma ogni essere animato o inanimato vibra e risuona con le frequenze che produce e con cui entra in contatto.
Una dimostrazione scientifica è data dallo studio delle sintonizzazioni come base del sistema vita, in particolare analizzando il comportamento, le vibrazioni e le reazioni di due diapason.
Quando uno dei due oggetti, posti uno vicino all’altro, emette vibrazioni che colpiscono il secondo, in breve tempo esso vibrerà alla stessa frequenza del primo.
Così come un diapason vibra quando investito da una frequenza che può risuonare con esso, anche i nostri corpi risuonano con l’ambiente ; la dimostrazione di ciò la si è avuta monitorando il battito cardiaco di alcuni coristi potendo assistere allo stesso fenomeno di sintonizzazione : i cuori battevano ritmicamente all’unisono.
Uno straordinario esploratore dei confini tra Arte e Scienza è il Prof. Carlo Ventura, Ordinario di Biologia Molecolare presso la Scuola di Medicina dell’Università di Bologna, il Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare e Bioingegneria delle Cellule Staminali dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB), Eldor Lab, e GUNA ATTRE (Advanced Therapies and Tissue REgeneration), entrambi presso gli “Acceleratori di Innovazione” del CNR di Bologna risponde alla domanda dell’intervistatrice Roberta Bolelli – La sua ricerca ha mostrato come le cellule rispondano con delle vibrazioni agli impulsi del suono, dell’arte, delle emozioni. Quindi si può affermare che l’arte e in particolare la musica influenzano la dinamica delle nostre cellule?
….è la nostra scoperta che dalle cellule promanano vibrazioni acustiche e che queste si modificano in relazione ai compiti che esse svolgono. Per cui abbiamo concentrato la nostra ricerca sulla possibilità che l’energia sonora possa governare la differenziazione cellulare. Di qui nasce la nostra sperimentazione del rapporto tra la musica e la dinamica cellulare, attraverso le collaborazioni con Milford Graves leggenda nel mondo del Jazz e con il Maestro Bruno Oddenino protagonista della musicoterapia e della “bioarmonia”
L’arte può influenzare la dinamica delle nostre cellule staminali. In particolare che uno stimolo fisico sonoro ne possa stimolare il differenziamento è stato l’esito di una nostra sperimentazione che ha portato ad un brevetto congiunto dell’Università di Bologna e dell’Università della California-Los Angeles.
Le cellule del corpo umano generano continuamente vibrazioni e suoni che narrano il loro stato di salute o di sofferenza. Opportunamente convogliati alle cellule staminali, questi suoni sono in grado di farle trasformare nelle cellule mature del nostro organismo.
La musica e la parola, attraverso il potere diffusivo del suono, possono raggiungere queste cellule dove già si trovano, in ogni organo e tessuto del corpo umano, rendendole capaci di avviare addirittura un processo di autoguarigione.,
Il musicista compositore Mario Corradini, nell’ideare la disciplina di Biomusica, approfondendo i suoi studi, ipotizzò che il suono indirizzato correttamente su diverse zone del corpo, può agire anche sulla nostra energia, principio che si può ritrovare anche in antiche conoscenze di diverse culture.
Le prossime volte approfondiremo gli aspetti specifici di Biomusica, le sue proprietà ed i notevoli benefici della pratica costante.
A presto
My Counselor
dott.ssa Manuela Fogagnolo